Per fare la scelta giusta

Non si può valutare la qualità di un anodo dal suo aspetto esterno. Sul mercato si trova di tutto dal migliore al peggiore. Per garantire la massima protezione, lo zinco, che li compone, deve essere di una purezza massima (almeno al 99,996%) ed una percentuale di ferro inferiore allo 0,0014%. Anche se lo zinco è il materiale più comunemente utilizzato, esistono anodi specifici in alluminio per i motori fuori bordo, oppure in Hydral (lega alluminio e magnesio) per le imbarcazioni in alluminio.
 

Anodi diversi per supporti diversi

Sulle imbarcazioni in poliestere equipaggiate con un motore entro-bordo, i punti da proteggere sono l’asse d’elica o il piede del motore, l’elica e la sua sede, eventualmente le parti metalliche del timone. Su uno scafo in acciaio gli anodi si posizionano in prossimità dell’elica (asse e sede) e del timone. Su un’imbarcazione di 10 m in acciaio occorrono fino a 4-5 kg di anodi per proteggere tutta la superficie immersa. Per uno scafo in lega leggera (alluminio), esistono anodi specifici e anodi sospesi per l'ormeggio. Gli anodi sospesi sono anodi amovibili sistemati attorno all’imbarcazione nei porti per fare barriera contro la corrosione (2 su un’imbarcazione fino a 12 m, 4 tra 12 e 14 m). Il piede dei motori di qualsiasi tipo ( Z-drive, sail drive…) così come le eliche di prua sono quasi sempre realizzati in lega di alluminio. Sono dotati di anodi specifici che si possono trovare come pezzi di ricambio.
Per i motori fuori bordo, i costruttori hanno previsto dei punti precisi per collocare gli anodi. E’ necessario rispettarli e servirsi di anodi adatti a quel motore. Alcuni motori entro bordo sono dotati di anodi. Sono generalmente sistemati sul circuito acqua. E’ necessario controllarli annualmente e nel caso sostituirli (per esempio durante l’invernaggio). I motori con asse elica hanno di solito un anodo fissato all’estremità d’asse ed uno tipo a bracciale fissato direttamente sull’albero.

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Da sapere
Gli anodi non devono mai essere coperti dalla vernice. Bisogna spazzolarli regolarmente affinché siano il più possibile efficaci, specie gli anodi sospesi. Il contatto di questi ultimi con lo scafo deve essere perfetto. E’frequente che, a contatto con l’acqua e l’aria, ci sia ossidazione e che l’aderenza tra l'anodo e il punto di fissaggio non sia più corretto.

L’usura di un anodo

La corrosione elettrolitica (corrosione galvanica) è un fenomeno naturale. Si manifesta quando due metalli diversi sono in contatto o sono immersi in un liquido conduttore. Uno dei due assume il ruolo di anodo e l’altro di catodo. L’anodo si corrode mentre il catodo rimane intatto. In pratica, si verifica che nei porti le imbarcazioni siano più esposte a questo fenomeno e che la protezione sia più difficile da garantire. Il primo fattore che facilità la corrosione è la presenza in acqua di imbarcazioni costruite con diversi materiali : dal legno con chiodi in rame, all’acciaio, l’inox, l’alluminio… L’inquinamento dell’acqua e i detriti che vi si trovano partecipano anch’essi a questo fenomeno. E’ normale che un anodo si consumi, succedesse il contrario vorrebbe dire che è un’altra parte dell’equipaggiamento dell’imbarcazione si comporti come un'anodo (saracinesca, elica, asse elica, piede motore…). E’ difficile quantificare un’usura normale. Dipende dall’imbarcazione, dall’ambiente, dal porto. Possiamo dire che su un’imbarcazione, che rimane sempre in acqua, gli anodi devono essere abbastanza consumati (dal 60 al 70%) per doverli sostituire annualmente. Un’usura rapida (tre mesi o meno) è preoccupante, bisogna assicurarsi che non ci siano perdite del circuito elettrico e controllare le imbarcazioni vicine.
Il consiglio dell’esperto
“I negozi AD distribuiscono solo anodi conformi alla normativa NC431990STCAN della Marina Nazionale Francese: una garanzia di qualità.”