Fisso o portatile ?

I VHF fissi hanno una potenza massima di 25 Watt imposta dalla normativa. Questo limita la portata da 15 a 20 miglia da barca a barca e da 30 a 40 miglia verso le stazioni costiere. Tutte le nuove generazioni di VHF fissi presenti sul mercato, sono dotati di un sistema di sicurezza chiamato DSC (Digital Selective Call). I VHF portatili offrono le stesse possibilità di quelli fissi (anche se vi sono pochi modelli portatili omologati DSC). Hanno il vantaggio di essere autonomi e di poter essere utilizzati nel pozzetto, sul tender o sulla zattera di salvataggio. I due principali svantaggi sono: la potenza (da 1 a 6 watt) che limita la portata a circa 5 miglia e l'autonomia (da cinque a otto ore per un utilizzo normale).
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Scegliete correttamente

Tutti i VHF fissi e portatili sono soggetti ad una normativa specifica. Per questo motivo, dal punto di vista delle funzioni standard e della potenza di emissione, sono tutte identiche. Quello che fa la differenza, è l'impermeabilità e le funzioni aggiuntive come, su quelli fissi, la possibilità di metterli in rete per comunicare con gli altri VHF di bordo (interfono), di avere  delle uscite DSC e AIS per l'interfaccia con un lettore di carte compatibile. Sui portatili, le differenze sensibili si apprezzano a livello dell'autonomia (capacità e tipo di batteria), di ingombro, di impermeabilità e di galleggiabilità.
 

VHF portatile

- Un VHF portatile può seguirci a bordo in tutte le situazioni, soprattutto quelle di emergenza. E' una vera e propria dotazione di sicurezza.
- Se la batteria garantisce un'autonomia limitata a poche ore, alcuni modelli sono venduti con un supporto che può contenere delle pile. E' semplice averne sempre delle nuove per non
dover interrompere le comunicazioni.
- I VHF portatili possono rispondere alle norme di impermeabilità che vanno dagli spruzzi (IPX4) all'immersione (IPX8). Anche se non pensate di utilizzare il vostro VHF sott'acqua, dovete sapere che l'impermeabilità protegge i circuiti elettronici dall'umidità. Un VHF che rimane a bordo durante l'invernaggio, sarà meglio che sia stagno...
- Sono disponibili delle custodie stagne che saranno molto utili per portarlo sul tender per esempio. Oltre a proteggere il VHF, sono fornite di una cimetta da fissare a se stessi o alla barca. 
- Attenzione, immersione non vuol dire che non affonda. Alcuni modelli sono galleggianti e , in caso di caduta a mare, non affondano: un vantaggio per poterli recuperare.

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VHF Fisso

- Per un montaggio definitivo all'interno (tavolo da carteggio) o su una consolle estern  (prevedere un VHF con frontalino stagno).

- nel caso di un'istallazione interna, prevedere un altoparlante a distanza per poterlo ascoltare dal punto in cui si timona. Si potrà anche scegliere un modello che prevede un combinato portatile per comandare il VHF a distanza; una funzione molto interessante in caso di “uomo a mare” per rimanere in contatto con il naufrago ed i soccorsi.  Un VHF fisso DSC deve essere collegato ad un GPS (per fornire la posizione in caso di emergenza). Si può anche collegarlo ad un plotter cartografico (o ad un pc) per visualizzare geograficamente la posizione di chi richiede soccorso (la posizione della barca che ha inviato il messaggio).

- Sui modelli di fascia alta, si punta sulla qualità delle connessioni e della visualizzazione. Questi modelli sono raccomandati per un utilizzo intensivo.




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Installazione del VHF e dell'antenna

Di solito, si installa il VHF fisso nei pressi del tavolo da carteggio tranne che per i modelli stagni che possono essere montati all'esterno. In ogni caso, bisogna lasciare libere le connessioni che si trovano sul retro del VHF. L’ antenna deve essere posizionata più in alto possibile, in testa d'albero per le imbarcazioni a vela e sulla timoneria per le imbarcazioni a motore. Per non avere perdite, evitate di avere molti raccordi sul cavo (connettore a piede dell'albero) fra l'antenna e il VHF. Per i VHF marini, ovvero nella banda di frequenze comprese fra 156 MHz e 162 MHz si considera che le onde si propaghino in linea retta come i raggi luminosi, si parla quindi di portata ottica. Questo tipo di propagazione è per definizione limitato dalle ostruzioni: edifici, dighe, capi, falesie, isole... e ancora dalla curvatura terrestre che copre il segnale diretto con l'orizzonte (esistono, tuttavia, come per i miraggi, delle condizioni particolari, possono permettere la propagazione localmente superiore all'orizzonte, ma questo rimane un caso eccezionale). Per questo motivo si cerca di installare l'antenna VHF il più in alto possibile cercando di distanziarla al massimo dalle strutture che possono mascherarla. Il calcolo della portata teorica semplificata deriva dalla seguente formula che fornisce un valore indicativo: D = 2,2 (Radice (H1)+Radice(H2)) dove H1 e H2 sono le altezze le due antenni in metri e D in miglia nautiche Di solito si ottiene fra 2 e 10 miglia nautiche di portata per un VHF portatile e fra 25 e 30 miglia nautiche per un VHF fisso con un'antenna libera da coperture.


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Il sistema DSC : Un sistema di sicurezza mondiale

Il DSC è stato messo a punto per le navi mercantili e per i pescherecci con l'obbiettivo di poter inviare rapidamente dei messaggi di soccorso. Oggi è utilizzato anche per la navigazione da diporto. In caso di emergenza, è sufficiente premere il tasto DSC (rosso) postosul frontalino del VHF per fare in modo che un messaggio sia inviato automaticamente sul canale dedicato 70. Questo messaggio riporta il codice identificativo della barca (ovvero il suo numero MMSI), la posizione (se il VHF è collegato o possiede un GPS) e la natura del problema (scelto fra una lista programmata nel VHF). Questo segnale viene ricevuto dalle stazioni radio costiere e da tutte le imbarcazioni dotate di VHF DSC a portata di trasmissione. Nei minuti successivi alla trasmissione, la stazione costiera che lo riceve, si mette in contatto con l'imbarcazione in difficoltà sul canale 16. I VHF DSC, in caso di chiamata, passano automaticamente sul canale 70 e ritornano sul 16 appena la stazionecostiera riceve l'allerta. Fuori dalla portata delle stazioni costiere, se trasmettete un segnale DSC, viene ricevuto da tutte le imbarcazioni dotate di un VHF DSC a portata. Questi ultimi possono fungere da ponte radio per allertare i soccorsi. Possono farlo, sia tramite VHF se sono a portata, sia utilizzando sistemi di comunicazione per lunghe distanze (satellitari, Banda Laterale Unica). In aggiunta a garantire maggior sicurezza, il DSC consente di contattare un'altra imbarcazione a condizione di conoscere il suo numero MMSI. In questo caso, non è neanche necessario scegliere un canale, si compone il numero MMSI e il VHF seleziona un canale libero. La barca che si vuole contattare (e solo lei) riceve la chiamata (suoneria) e visualizzerà sul display le informazioni di chi chiama. Si può anche, se il VHF possiede un'uscita Track-your-Buddy ed è collegato ad un plotter cartografico compatibile, posizionare sullo schermo le imbarcazion delle quali si ha memorizzato il numero MMSI. Ancora, i VHF che sono dotati di un'uscita DSC collegata ad un plotter cartografico compatibile, indicano sullo schermo la posizione dell'imbarcazione che invia un messaggio.


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Il consiglio dell'esperto

"Il DSC è molto semplice da utilizzare, ma non bisogna abusarne e attivare dei falsi allarmi. Spiegate al vostro equipaggio come reagire correttamente in caso di emergenza".

Gli accessori per i VHF fissi Antenne

Se, come abbiamo già detto l'altezza dell'antenna influisce decisamente sulla portata del VHF, la qualità della stessa ha anche la sua importanza. In ricezione, tutti i modelli hanno simili prestazioni, in trasmissione non è la stessa cosa. Vi proponiamo due modelli uno da 3dB (lunghezza dell'antenna 0,90 e 1,50 m) e da 6 dB (lunghezza dell'antenna 2,40 m). Tutti i modelli sono in fibra di vetro ricoperto di poliuretano. Per un'imbarcazione a vela, un'antenna da 3 dB è sufficiente se viene installata in testa d'albero. Per un'imbarcazione a motore, è consigliato sceglierne una da 6 dB. Per maggior sicurezza, l'antenna di soccorso è vivamente consigliata. In caso di problemi sull'antenna principale, come nel caso di un disalberamento, può rapidamente sostituirla.
Alto-parlanti esterni
Quando un VHF è installato all'interno, il suo altoparlante non è sufficiente per ascoltare le chiamate nel pozzetto. La soluzione è quella di dotarsi di un altoparlante esterno. Tutti i modelli dispongono di una presa altoparlante esterno. Se questo viene installato in un luogo
esposto, converrà scegliere un modello stagno. Esiste anche un commutatore per passare sugli altoparlanti dello stereo di bordo, evitando così l'installazione di un altoparlante supplementare.

Gli accessori per i VHF portatili

Protezioni impermeabili e supporti
Se il vostro VHF non è impermeabile, è assolutamente necessario prevedere una protezione stagna. All’interno della barca, per evitare di posare il VHF portatile sul tavolo da carteggio dove rischia di cadere, è consigliabile prevedere un supporto fisso (in legno o in acrilico).
Carica batterie 12 volt o porta batterie
Se dovete restare più di una giornata in mare, dotatevi di carica batterie 12 volt (alcune marche lo prevedono di serie). Se non ne disponete, scegliete un inverter 12/220 volt. Il porta batterie, se previsto, è un optional per la sicurezza; in caso contrario, è prudente, per una navigazione di diversi giorni, prevedere una seconda batteria (verificate che sia sempre  carica !).


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